venerdì 21 ottobre 2016

INTERVISTA A GIOVANNI RUFFONI – PRESIDENTE G.S. CSI MORBEGNO

1 .Giovanni Ruffoni, presidente del G.S. CSI Morbegno, ma soprattutto la persona che è a capo della "macchina organizzativa" del CSI Morbegno.
Come presidente mi devo assumere tutte le responsabilità, poi ci metto molto del mio perchè son partito circa 30 anni ad aiutare nell’organizzazione del Vanoni man mano che passano gli anni il Vanoni cresce e il lavoro cresce. Devo dire che anche il mio lavoro mi permette di avere tempo per questo.
Ci potresti spiegare come siete organizzati e quante persone sono coinvolte, a vario titolo, nell'organizzazione del Trofeo Vanoni?
Tutto parte dalla sede presso il complesso di SAN GIUSEPPE in via V Alpini a Morbegno, tutti i martedì ci troviamo e da lì partono tutte le iniziative e tutta la vita del CSI Morbegno e del TROFEO VANONI. Io porto all’ordine del giorno gli argomenti che poi andiamo a discutere, nel caso del Trofeo Vanoni finito quello dell’anno prima si parte già con quello dell’anno successivo; ad ogni riunione c’è sempre un pò di Vanoni.
Le settimane prima del Vanoni ci troviamo quasi tutte le sere. Oltre al Consiglio e ai soci sempre presenti in sede - circa 20\25 persone – nella fase clou di organizzazione del Vanoni arriviamo ad un centinaio di volontari.
 2. Domenica avete pulito il percorso. In che condizioni l'avete trovato? Gli atleti possono provarlo senza problemi?
Il percorso è in condizioni ottimali, grazie anche all’intervento degli operai del Comune. Tutti gli atleti e non possono andare sul percorso del Vanoni e vi informo che ci sono anche tante castagne.
 3. Quali sono i punti di forza del Trofeo Vanoni?
Il principale punto di forza del Vanoni è il pubblico, sempre numeroso e molto coinvolgente. In nessuna altra gara di corsa in montagna esiste un viale d’arrivo gremito di gente come la via Vanoni, per non parlare dei passaggi al Tempietto, ad Arzo e ai Bellini dove si corre in mezzo a due ali di folla.
 4. Quali invece le cose che vorreste o potreste modificare?
Francamente non saprei cosa modificare perchè a me il Vanoni piace così com’è: un mix di tradizione e innovazione
5. Come sempre la lista dei partenti al Trofeo Vanoni è di altissimo livello. Chi vedi tra i favoriti quest'anno?
Penso che la lotta tra le staffette sia tra la nazionale francese, la nazionale britannica e l’atletica Valli Bergamasche. A livello individuale Baldaccini è l’uomo da battere, mentre nelle donne sarà sfida tra Alice Gaggi e Pavla Shorna.

6. So che per te ha una grandissima importanza il Minivanoni. L'anno scorso il CSI Morbegno è salito sul gradino più alto podio nella classifica di società. Quali sono le aspettative per quest'anno?
Per me il Minivanoni è importante come il Vanoni dei grandi. L’aspettativa è di arrivare sul gradino più alto del podio, anche se quest’anno siamo meno forti dello scorso anno.
 7. Al pubblico, che sempre giunge numerose a tifare i migliori atleti della specialità, dove consigli di andare a vedere la gara?
Il punto più spettacolare è la zona Tempietto dove si vedono gli atleti salire su un pendio molto ripido e  scendere al mitico “salto”. Personalmente io andrei nel bosco sotto Arzo dove si vedono le doti acrobatiche dei discesisti.
8. Non solo gare e agonismo...cos'altro offre il Trofeo Vanoni?
Prima di tutto rinnoviamo gli scambi di amicizia con le nazionali straniere, poi proseguiamo con un convegno sulla donna e la corsa in montagna molto interessante, a seguire la sfilata con tutte le autorità, atleti e nazioni presenti al Vanoni, con la bandella di Morbegno a cui segue la Santa Messa in suffragio di tutta le persone che hanno fatto grande il Trofeo Vanoni e ci hanno lasciato in eredità questa tradizione da portare avanti.
 9. Nonostante il grandissimo impegnato organizzativo sarai al via anche come atleta. Dove riesci a trovare tutte le energie necessarie?
Quest’anno sarà la 37ª volta consecutiva che corro la quarta domenica di ottobre a Morbegno. Ci tengo a specificare che ho corso anche 6 volte il MINIVANONI da ragazzo. Una volta raggiunta la maggiore età sono passato al Vanoni. Le energie sono invecchiate come il sottoscritto, però la voglia di Vanoni è tanta e quindi sento poco la fatica. 
 10. In questi ultimi anni la corsa in montagna "classica" ha perso un po' di interesse, mentre sky, vertical e trail sono molto di moda. A cosa è dovuto questo fenomeno secondo te e cosa può fare la corsa in montagna per attirare nuovamente gli appassionati?
Purtroppo non è la corsa in montagna “classica” che è cambiata, ma è la gente che corre in montagna che è cambiata. La base per ridare spessore alla corsa in montagna tradizionale come piace a me è lavorare sui giovani e far capire cos’è la corsa di in montagna (da quelle più brevi a quelle di massimo due ore con dislivelli entro certi limiti), quali sono le regole da rispettare, mettendo in risalto le caratteristiche di questa disciplina e il senso di appartenenza alla propria società dove, pur correndo individualmente, tutti assieme si porta in alto anche la  squadra. Purtroppo  tante belle gare estive che ho corso per anni hanno pochi partenti perchè queste nuove gare (sky, vertical, trail) hanno tipi di corsa e caratteristiche organizzative più permissive, con regole molto elastiche e le società hanno poco valore a livello di classifica. Noi essendo a fine ottobre subiamo poco questo grande cambiamento della corsa in montagna.


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